Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
I Corinzi 3:16
Wisset ihr nicht, daß ihr Gottes Tempel seid und der Geist Gottes in euch wohnt?
1. Korinther 3:16
Buona domenica e buona Pentecoste!
La festa della Pentecoste è la festa cristiana che ricorda il dono dello Spirito santo alla Chiesa, a tutte e a tutti i credenti. Ne seguiremo il racconto.
Racconto di Pentecoste I parte
Und als der Tag der Pfingsten erfüllt war, waren sie alle einmütig beieinander. Und es geschah schnell ein Brausen vom Himmel wie eines gewaltigen Windes und erfüllte das ganze Haus, da sie saßen. Und es erschienen ihnen Zungen, zerteilt, wie von Feuer; und er setzte sich auf einen jeglichen unter ihnen; und sie wurden alle voll des Heiligen Geistes und fingen an, zu predigen mit anderen Zungen, nach dem der Geist ihnen gab auszusprechen. (Apostelgeschichte 2:1-4)
Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo. Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. E si stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». (Atti 2:1-11)
In Jerusalem aber wohnten Juden, fromme Männer aus allen Völkern unter dem Himmel. Als nun jenes Tosen entstand, strömte die Menge zusammen, und sie waren verstört, denn jeder hörte sie in seiner Sprache reden. Sie waren fassungslos und sagten völlig verwundert: Sind das nicht alles Galiläer, die da reden? Wie kommt es, dass jeder von uns sie in seiner Muttersprache hört? Parther und Meder und Elamiter, Bewohner von Mesopotamien, von Judäa und Kappadokien, von Pontus und der Provinz Asia, von Phrygien und Pamphylien, von Ägypten und dem kyrenischen Libyen, und in der Stadt weilende Römer, Juden und Proselyten, Kreter und Araber – wir alle hören sie in unseren Sprachen von den grossen Taten Gottes reden. Apostelgeschichte 2:5-11
Folla dei discepoli
Quel dono dello Spirito santo fece sì che la prima chiesa uscisse dalla paura e proclamasse le grandi cose di Dio. Annunciasse cioè in particolare l’evangelo, vale a dire: la salvezza gratuita donataci dal nostro Salvatore Gesù Cristo attraverso la sua morte, per il nostro riscatto, e la sua resurrezione, come anticipazione per tutti noi.
Lo Spirito ha continuato a soffiare sempre, e le cristiane e i cristiani a distanza di secoli sono ancora parte di quei discepoli che in tutte le lingue del mondo lodano il Signore e annunciano la grazia di Dio.
Il SIGNORE ha fatto cose grandi per noi e noi siamo nella gioia. (Salmo 126:3)
The Lord has done great things for us, and we are filled with joy.
Der HERR hat Großes an uns getan; des sind wir fröhlich. Psalmen 126:3
Celebrate il SIGNORE, poiché è buono, perché la sua bontà dura in eterno. Salmo 118:29
Danket dem HERRN; denn er ist freundlich, und sein Güte währet ewiglich. Psalmen 118:29
Oui, l’Eternel a fait de grandes choses pour nous, et nous sommes dans la joie.
Racconto Pentecoste II parte
I discepoli a Pentecoste, dunque, in tutte le lingue del modo parlavano delle grandi cose di Dio. Ma come reagirono quelli che li ascoltavano?
Tutti si stupivano ed erano perplessi, dicendo l’un l’altro: «Che cosa significa questo?» Ma altri li deridevano e dicevano: «Sono pieni di vino dolce». (Atti 2:12-13)
Sie waren fassungslos, und ratlos fragte einer den andern: Was soll das bedeuten? Andere aber spotteten und sagten: Die sind voll süssen Weins. (Apostelgeschichte 2:12-13)
Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo e ascoltate attentamente le mie parole. Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele: “Avverrà negli ultimi giorni”, dice Dio, “che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito e profetizzeranno. (Atti 2:1-18)
Petrus aber trat vor, zusammen mit den elfen, erhob seine Stimme und sprach: Ihr Juden und all ihr Bewohner Jerusalems, dies sei euch kundgetan, vernehmt meine Worte! Diese Männer sind nicht betrunken, wie ihr meint; es ist doch erst die dritte Stunde des Tages. Nein, hier geschieht, was durch den Propheten Joel gesagt worden ist: “Und es soll geschehen in den letzten Tagen, spricht Gott, ich will ausgießen von meinem Geist auf alles Fleisch; und eure Söhne und eure Töchter sollen weissagen, und eure Jünglinge sollen Gesichte sehen, und eure Ältesten sollen Träume haben; und auf meine Knechte und auf meine Mägde will ich in denselben Tagen von meinem Geist ausgießen, und sie sollen weissagen. (Apostelgeschichte 2:17-18)
Mini-meditazione
Pietro, gli apostoli, i discepoli e le discepole di Gesù Cristo annunciavano l’evangelo grazie allo Spirito Santo; anche noi lo annunciamo grazie allo Spirito e ciò realizza una promessa fatta da Gesù, come è scritto in Giovanni che disse:
Aber der Tröster, der Heilige Geist, welchen mein Vater senden wird in meinem Namen, der wird euch alles lehren und euch erinnern alles des, das ich euch gesagt habe. (Johannes 14:26)
Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. (Giovanni 14:26)
Notate che lo Spirito viene definito consolatore (traducibile anche in avvocato o consigliere), ciò indica una presenza di Dio per darci coraggio, il coraggio di parlare, di agire e andare avanti, ma anche una presenza per lenire il nostro dolore e sostenerci.
Lo Spirito, dice Gesù, vi insegnerà ogni cosa. Insegnare non è solo un verbo che si usi a scuola, anche la vita stessa –si dice che insegni– ma non è solo che vivendo impariamo, qui è di più: Dio stesso ci insegna, ci indica la via, ci rende saggi con il suo Spirito, fa in modo che impariamo, e con il nostro vivere ci fa comprendere e crescere nella fiducia e nell’amore.
E Gesù dice anche che lo Spirito vi ricorderà tutto quello che ho detto. Sta parlando ai discepoli del Cristo, di allora, ma anche di adesso, come noi siamo. Significa quindi che ciò che insegna lo Spirito è come se lo insegnasse Gesù Cristo stesso, senza differenze. È come fosse lo stesso amorevole e amichevole nostro Maestro che ci parla, insegna, guida, sostiene, protegge! Non qualcosa di astratto e sconosciuto, ma proprio il nostro Salvatore, che conosciamo personalmente.
Il dono dello Spirito ci dà allora meravigliose possibilità e capacità di vivere cristianamente. Infatti:
Wisset ihr nicht, daß ihr Gottes Tempel seid und der Geist Gottes in euch wohnt? (1. Korinther 3:16)
Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? (I Corinzi 3:16)