Pentecoste 2025

(Nel culto si svolgevano anche le confermazioni)

A Pentecoste annunciamo, dunque, che lo Spirito santo è un dono per tutti i cristiani. E questo dono era già stato preannunciato da Gesù Cristo ai suoi discepoli per consolarli quando annunciò loro che sarebbe andato a morire. Essi infatti si sentivano abbandonati, indifesi e si preoccupavano di rimanere senza il loro maestro. Allora, Gesù Cristo fra l’altro li consolò con queste parole:

Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.

Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’ e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo, e voi vivrete. (Giovanni 14:15-19)

Ai discepoli che erano in ansia per rimanere soli, Gesù Cristo ricorda di mantenersi in relazione, in collegamento con Lui e gli promette che non rimarranno soli in quanto gli invierà lo Spirito santo. Il collegamento fra i discepoli e Gesù Cristo è quello di amarlo, e dato che amare è qualcosa di concreto è quindi osservare i suoi comandamenti. Dunque avere anche amore per il prossimo nell’insegnamento dato da Gesù Cristo.

Tutto questo vale per tutti i discepoli e ciò che chiede Gesù Cristo è assoluto e sappiamo che non riusciamo a raggiungerlo, proprio per questo, però, a chi si incammina in quella direzione Gesù promette guida e aiuto tramite lo Spirito santo. Dunque, ricevere lo Spirito è legato al nostro voler essere discepoli di Gesù Cristo e al cercare di vivere seguendo i suoi comandamenti, che sono racchiusi nel comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo.

Voi conoscete lo Spirito di verità

Gesù ci assicura che noi riconosceremo lo Spirito. Questa è una affermazione rassicurante, per due motivi.

1) perché dato che lo Spirito non si vede, ci potremmo chiedere se siamo realmente in grado di conoscerlo all’opera e di seguirne le indicazioni. Lo si conosce –dice il testo– perché dimora con noi, con noi come cristiani, come coloro che seguono il Cristo. Quindi riconoscere e ricevere lo Spirito non è merito di una particolare sensibilità, ma è Dio stesso si fa conoscere da noi, come ci ha fatto conoscere il Cristo.

2) lo Spirito santo è qui definito come Spirito della verità. Gesù Cristo è la verità, porta la verità, così lo Spirito –che Egli ci farà arrivare– non ci racconterà cose esotiche e strane, ma ci ricorderà gli insegnamenti di Gesù Cristo e ci dirà della verità del mondo, di noi stessi, di cosa pensare e come agire nelle situazioni che viviamo.

Avere lo Spirito è dunque innanzitutto conoscere l’annuncio di grazia in Gesù Cristo e farne la base della nostra vita. Conoscere che è il Vivente, perché risuscitato, e anche che noi saremo non solo risuscitati, ma fin da oggi che siamo viventi in maniera nuova, spirituale, liberati dalla paura della morte e dalla paura di vivere. E lo Spirito seguiterà a benedirci nelle varie fasi della vita.

Consolatore

Infatti, è detto il Consolatore, ma questo nome, in una traduzione di un termine ricco di significati nel greco antico, non va inteso in un senso diminutivo, come dell’uso attuale, ma in quello grande e pieno di Dio. Il Consolatore è Colui che sta al nostro fianco, specie nei momenti difficili, è Colui che ci sostiene, ci difende, ci rialza se cadiamo, Colui che ci guida.

Coraggiosi e fieri dovrebbero essere allora sempre i cristiani, non perché valgano qualcosa in più di altri, ma perché attraverso lo Spirito (che pure si occupa di tutti) sanno che lo Spirito li aiuta e guida e che lo Spirito è una potenza di vita.

Penso che noi siamo sempre troppo cauti rispetto alle enormi possibilità che ci si aprono davanti. Quando si parla dello Spirito, si parla della ricchezza della vita interpretata dal punto di vista cristiano.

Conosci la verità, grazie allo Spirito, e ricevi anche la potenza vitale dello Spirito per vivere. Ed è per questo che i cristiani hanno fatto e stanno facendo grandi e mirabolanti cose secondo la fede, anche se mescolate a tante altre cose negative del mondo.

Non orfani

. Il mondo, ci dice Gesù, non può riceverlo. In effetti la presenza dello Spirito non si può rivelare con qualche mezzo fisico. Non si può dire con certezza è qui o là, e neppure che ha fatto questo o quell’altro. Anche per chi crede non è semplice. Di solito è ripensando a ciò che è successo di particolare, che diciamo è stato il Signore, è intervenuto lo Spirito santo. Ma non dobbiamo dimenticare che siamo sempre aiutati e guidati dallo Spirito.

Care confermande e cari confermandi, non abbiate dunque timori nella vita nel seguire i comandamenti di Gesù Cristo. A voi giovani e anche agli altri, possiamo ricordare di guardare al mondo, alle esperienze che si fanno, sempre con gli occhi della fede.

State attenti e ricordate: in alcuni momenti di crisi, quando sembra non esserci via di uscita, confidate in Dio e pregatelo. Poi vivete, vivete stando attenti ai piccoli incontri, alle piccole e alle grandi benedizioni nella vita, che vi portano oltre l’ansia, che vi guidano nel cammino, che vi aprono nuovi orizzonti. Allora, potrete sentire come lo Spirito era lì, anche se non lo sapevate.

Infatti, Gesù dice che Spirito dimora, abita in noi. Non solo interviene in una certa occasione, quelle sono solo le volte che lo capiamo, ma dimora con noi anche quando non ce lo immaginiamo neanche.

E questo è ancor più consolante. Non siamo soli in nessun tempo e riceviamo forza. Non abbiate paura, dunque, ma fede, speranza e amore e vivete con gioia la vita che ci è donata. Amen