Il versetto, che è il testo della predicazione di oggi e si trova nella II lettera ai Corinzi dell’apostolo Paolo, è in un brano in cui ci viene detto che dopo la morte e resurrezione di Gesù Cristo, grazie alla riconciliazione fra Dio e gli esseri umani compiuta sulla croce da Gesù Cristo, c’è un cambiamento sostanziale:
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. (II Corinzi 5:17)
(Podcast)
Nuovi e realmente nuovi
In un mondo sempre pieno di ansia per il nuovo, del mito del progresso e di curiosità per le novità, si potrebbe pensare che questo messaggio trovi un ascolto pronto e attento. Però, il nuovo di cui parla il mondo e il nuovo dell’evangelo sono differenti. Tutte le novità del mondo sono guidate dai soliti e vecchi schemi, dal modo di valutare e giudicare secondo una logica terrena, come anche da comportamenti egoisti, che sono sempre presenti, in buona sostanza anche nuove idee, sono strettamente legate al mondo terreno che conosciamo.
Il cambiamento, anzi il rinnovamento, donato da Dio è invece sostanziale. E in più l’apostolo annuncia non solo una nuova visione rispetto a Dio, ma addirittura che noi diveniamo nuove creature. Ci parla, cioè, della nuova creazione da vivere già nell’oggi. Se uno è in Cristo è come ricreato da Dio, nuovo, non come nel passato, ma sostanzialmente diverso. (Come quando annunciava resurrezione agli ateniesi).
in Cristo
Prima di interrogarci sul nuovo, possiamo domandarci: cosa vuol dire essere in Cristo? La risposta qui è facile: avere fede in Lui come il Signore e Salvatore, come Colui che sulla croce ha portato il peso del peccato umano e ci ha riconciliati con Dio e con la sua resurrezione si mostra essere il Signore che dona vita eterna. Quella vita eterna, dunque, viene donata fin da adesso, come fossimo già nuove creature e, pur in questo mondo terreno, partecipiamo già al Regno dei cieli, al Regno di Dio.
Allora ci viene forse un’altra domanda: tutto ciò è bellissimo, ma come rimanere in Cristo? Cioè, se essere in Cristo è essere dei credenti in Lui, come avere fede, dunque? Il mondo pieno di dubbi, infatti, ci instilla sempre un’insicurezza e ci dà un’ansia da prestazione: sarò all’altezza, riuscirò ad avere fede, ad esempio in situazioni avverse?
Dobbiamo fare attenzione e sfuggire a false domande. Avere fede è un dono di Dio. Ed essere in Cristo è un atto di Dio, Colui che ci ricrea. In ciò dobbiamo confidare.
vivendo il nuovo
Certamente superata l’ansia, si deve però pensare anche a come vivere in questo mondo pieno di complessità, di ideologie, di schemi non cristiani e di azioni violente, di malignità e guerre… seguendo il Cristo, secondo l’evangelo.
I cristiani sono persone nuove quando vivono in questo mondo per Cristo. È difficile, ma lo si deve fare, però non confidando nelle proprie forze o capacità, ma sempre interamente in Cristo Salvatore. È forse questo doversi affidare interamente al Signore che spaventa.
Infatti, ciò significa che i vecchi modi, i vecchi criteri, le ideologie del mondo sono passati, inadeguati, anzi dannosi. Ora tutto è differente, tutto cambia quando partiamo dalla croce e dalla resurrezione di Gesù Cristo. Essere ricreati e essere in Cristo sono allora due facce della stessa medaglia.
con ubbidienza
Credere in Gesù Cristo, affidarsi a Lui, è anche un voler ubbidire al nostro Signore.
La domanda non è mai se riusciamo fino in fondo a farlo. Mai riusciremo, infatti, e proprio per questo ci è annunciata salvezza dal nostro peccato sulla croce per grazia di Dio. La questione è, invece, che spesso non si decide di seguire il Signore, non si vuole ubbidirgli, lo si considera come un amuleto. E non c’è una questione di giustizia morale di mezzo, ne va di un giusto rapporto con Dio, che ci riporta poi sulla giusta strada, pur sbagliando ancora.
Nella fede c’è allora anche un momento di decisione, un altro aspetto dell’ubbidienza. Vale a dire: pur non avendo tutte le certezze –che spesso gli umani vorrebbero– ci si decide di affidarsi pienamente al Signore, pur non capendo tutto del suo intervento e della sua realtà divina.
Forse anche questa decisione, ci viene da Dio, come divenire una nuova creatura non è nelle nostre possibilità e neanche viene agevolato da noi o da un nostro sforzo, ma è un dono di Dio. Eppure alla nostra coscienza si richiede una decisione.
per grazia
Il Signore ci renderà, allora, nuove creature, riconciliati con Lui, ricevendo la sua grazia.
Ancora il nuovo. Mentre i vecchi modi di fare del mondo sono sempre legati al pensare di comprare un favore, anche da Dio, e anche al non fidarsi pienamente di Lui e quindi a pensare di dover scendere a compromessi con il mondo, giustificando la violenza del forte contro il debole e via dicendo… La grazia di Dio, invece, ci mostra qualcosa del tutto nuova rispetto al mondo, in cui si pensa che tutto si compri, anche la dignità umana e il rispetto e l’amore, e in fondo anche Dio.
Ciò ci ridà dignità. Comprendiamo l’amore di Dio ed è come se fossimo già introdotti nella nuova creazione. Ciò ha una forza liberante, come sempre lo ha il messaggio evangelico. C’è bisogno dunque di conversione, di riconoscere che tutti noi abbiamo bisogno di perdono, prima che di salvezza. E il Signore ci renderà quindi creature sempre nuove grazie allo Spirito santo.
Le cose vecchie sono già passate e nella grazia di Dio noi possiamo vivere rinnovati come fossimo più leggeri e saldi, ricevendo e annunciando l’evangelo di Gesù Cristo. Amen