Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Il termine che traduciamo con quotidiano, è la traduzione di un termine che non è presente da altre parti negli scritti antichi. Sono state avanzate altre traduzioni oltre a “quotidiano“, come “necessario“ oppure “per il giorno di domani“, riferendosi ai lavoratori a giornata che ricevevano alla sera la paga per acquistare il cibo per mangiare il giorno dopo.
Con pane, poi di solito nell’area mediterranea si intende tutto il mangiare in genere e qui anche tutto ciò che serve al nostro sostentamento e al nostro vivere fisico. E per una popolazione povera, come quella cui parlava Gesù, acquista ancor più urgenza: “chiediamo pane, il minimo, e speriamo di poter mangiare ogni giorno, perché non è detto”.
Non dobbiamo dimenticare questo aspetto. Infatti, ci si può chiedere se questa domanda sia esaudita, di fronte ai tanti, troppi, milioni di persone che in questo mondo muoiono di fame ogni anno. La risposta, da parte mia un po’ provocatoria, è: sì. Questa preghiera è esaudita, perché noi la rivolgiamo al Signore come Padre Nostro, come padre dunque di tutta l’umanità. E noi sappiamo, da statistiche e studi, che il nostro pianeta produce a sufficienza per sfamare tutti i suoi abitanti, anzi ne abbiamo di più. Però sono le disuguaglianze e le ingiustizie, umane, che fanno sì che questa ricchezza della terra non sia distribuita in modo corretto.
Questa richiesta ci insegna anche qualcosa di fondamentale, è infatti una preghiera proprio per i nostri bisogni vitali, non siamo asceti, Gesù Cristo non voleva persone che cercassero la penuria o la malattia. E questa richiesta del Padre Nostro ci permette di chiedere per noi (senza dimenticare gli altri), anche nelle nostre preghiere personali, ciò di cui abbiamo necessità, veramente bisogno. E lo chiediamo per il presente e per il domani.
Noi chiediamo al Signore che ci permetta di vivere con serenità e sicurezza, con dignità e libertà dai bisogni, senza fame e con un tetto sulla testa, andando incontro al giorno che viene senza disperazione, sentendo oggi e anche nel domani la sua cura paterna verso tutti noi.